Riflettori accesi sulla sanità pubblica e universalistica con l’Agorà “La salute di tutti e per tutti”, promossa e organizzata dal Pd Umbria e in programma domani, venerdì 22 ottobre, alle 17.30 sulla piattaforma zoom. “In un momento come questo, in cui la pandemia ha messo sotto pressione il nostro sistema sanitario mostrandone le potenzialità e le capacità assieme ai limiti e alle mancanze – sottolinea il segretario regionale Tommaso Bori – sentiamo la necessità di aprire una discussione profonda e autentica sulla sanità pubblica e sull’importanza di ripensarla in una dimensione di prossimità e di renderla più efficiente, digitalizzata, sostenibile, capace di rispondere alle nuove esigenze, di rimettere al centro il paziente restituendo dignità e forza alla sua vocazione universalistica”. Ci saranno l’onorevole Sandra Zampa, responsabile nazionale Sanità del Partito Democratico, Elena Carnevali, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera, Paola Boldrini, vicepresidente Commissione Sanità al Senato e Stefano Ferretti Manai, responsabile Formazione sanitaria del Partito Democratico. Porterà un contributo il professor Fabrizio Stracci, responsabile della Sezione di Igiene e Sanità Pubblica – Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia, e parteciperanno soggetti politici, sindacali, della società civile e del mondo della sanità. “Avremo modo – ancora Bori – di riflettere sulla situazione sanitaria in Umbria e sulle scelte della giunta regionale a trazione leghista che, in opposizione alla missione Salute del Pnrr, sta mettendo in atto un processo di privatizzazione.
Sta a noi combattere con determinazione per difendere il diritto alla salute e la sanità pubblica e universalistica”.
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I Consiglieri regionali del Partito Democratico, nel ringraziare per l’impegno e la generosità i 20 mila operatori sanitari impegnati in prima linea a fronteggiare l’emergenza Coronavirus, sottolineano come le mancate risposte dell’Assessore alla Sanità Coletto, svelino la drammatica difficoltà in cui si sta trovando la Giunta regionale, nel gestire questa fase così delicata per la salute dei cittadini umbri.
Nulla è stato chiarito rispetto alle criticità che stanno emergendo nel sistema sanitario regionale. È dunque incomprensibile, quanto inaccettabile, il comportamento tenuto oggi dall’Assessore, del tutto irrispettoso nei confronti di chi attendeva risposte puntuali a vantaggio dei cittadini che chiedono chiarezza. Ciò che preoccupa di più è che si è scelto di rimanere muti su questioni importanti e sensibili, come nel caso dei livelli di fornitura dei kit di protezione per gli operatori sanitari, quelli dei tamponi per la diagnostica del virus, sul grado di formazione effettuato agli operatori del numero verde e più in generale rispetto alla gestione operativa dell’emergenza.
Non ultima la questione dei criteri per la messa in quarantena ancora non omogenei sul territorio regionale. Su tutti questi aspetti, i cittadini umbri, non hanno potuto ricevere risposte. Al silenzio colpevole dell’Assessore si somma la chiusura della maggioranza rispetto anche alla risoluzione che abbiamo proposto in Aula, che aveva il solo obiettivo di condividere delle proposte utili ad affrontare insieme questa situazione straordinaria.
Ritenevamo che convocare in via permanente la task force allargata per uniformare i comportamenti di tutti i soggetti coinvolti ed informare tempestivamente la popolazione e le forze politiche; adottare misure economiche straordinarie per ridurre il danno indiretto alle imprese, soprattutto nel campo turistico; accogliere le richieste degli operatori sanitari di postazioni aggiuntive adeguate nei Pronto soccorso, fornire kit e strumentazioni idonee a tutto il personale, uniformare procedure di ordini e acquisti, prevedere unità di crisi negli ospedali, valutare l’attivazione di procedure per l’assunzione straordinaria di personale sanitario, così come avevamo proposto nella risoluzione che è stata bocciata, sarebbero state azioni opportune e concrete da adottare congiuntamente indipendentemente dalla provenienza politica del proponente.
Per tutti questi motivi pensiamo che sia stata scritta una brutta pagina del regionalismo umbro. Ma con responsabilità e rispetto dei ruoli, continueremo a chiedere risposte, perché la trasparenza e la conoscenza di questi fatti non possono essere una concessione, bensì un diritto.