Il Partito Democratico a Marsciano presenta i candidati per le amministrative e le europee
L’inchiesta sanità e le elezioni che stanno arrivando. Il Pd sceglie Marsciano per presentare i candidati per le amministrative e le europee di maggio. In sala più di cinquanta candidati sindaco del Pd e sostenuti dal Pd. E poi sindaci uscenti, amministratori e militanti, candidati consiglieri. Sul palco, insieme a Walter Verini, che ha tenuto a battesimo l’evento, i candidati Sindaco Stefano Massoli (Marsciano), Giuliano Giubilei (Perugia), Luciano Pizzoni (Foligno), Giuseppe Germani (Orvieto), Elisabetta Corbucci (Stroncone), e la candidata umbra alle europee Camilla Laureti.
Ma il commissario scelto da Zingaretti per guidare il Pd dell’Umbria dopo l’arresto di Gianpiero Bocci ha qualcosa da dire: “Quello che è accaduto in pezzi del sistema sanitario e amministrativo è una cosa che ci ha fatto vergognare. Per la quale ancora una volta, come ha fatto subito l’Assessore Bartolini, chiediamo scusa. Ai cittadini, ai giovani e alle persone che partecipavano ai concorsi”. E ancora: “Quello che è accaduto non doveva accadere. Dovevamo essere noi a capire che in aspetti dell’Umbria si erano diffusi e consolidati metodi estranei ai valori e alle idee originarie del Pd”.
Non è finita. Verini, nell’intervento dal palco del Concordia (sarà una scelta causale?) tira anche qualche frecciata: “Il rispetto delle regole, del merito, per noi non sono un optional. E non mi riferisco, nel dire che ci siamo vergognati, agli aspetti penali. Su questo ribadiamo ancora una volta quello che diciamo da sempre, con sincera convinzione. Rispetto e gratitudine per il lavoro della magistratura. Non siamo come Salvini, che intimidisce i magistrati che indagano su di lui e sulle malefatte della Lega o che pronunciano sentenze che non gli piacciono. E al tempo stesso auspicio che coloro che sono stati colpiti da provvedimenti giudiziari sappiano dimostrare la loro estraneità ai reati. Sapendo che un avviso di garanzia non è una sentenza definitiva. Che la presunzione di innocenza è un principio costituzionale che deve valere sempre. Per noi vale sempre, non come i 5 Stelle, che sono giustizialisti con gli avversari e garantisti con i loro amici di partito”.
E si arriva alle dimissioni di Catiuscia Marini da presidente della Regione: “Per questo abbiamo compreso e condiviso la scelta difficile e dolorosa della Presidente Catiuscia Marini – ha detto Verini – . Con il gesto che ha voluto compiere ha scelto di mettere al riparo le istituzioni dagli attacchi e dagli sciacallaggi politici, avendo la piena libertà di tutelare la sua posizione. Certo, sappiamo che questa sua scelta porterà allo scioglimento anticipato del Consiglio, ma è una scelta che conferma come le istituzioni vengano prima degli interessi personali, come lei ha dimostrato nella sua esperienza politica, di Presidente, di eurodeputata, di Sindaco di Todi”. E ancora, perché è pur sempre periodo di campagna elettorale: “Ma detto questo, diciamo ad alta voce un’altra cosa. L’Umbria non è una terra di criminali. La politica umbra non è il regno del malaffare. Il Partito Democratico è un partito di gente perbene. L’Umbria è una terra di gente perbene. La storia di governo della Regione, delle nostre, delle vostre città, ci fa andare a testa alta”. In poche parole, di Verini: “Ce la possiamo fare. L’alternativa ai nostri limiti ed errori siamo noi, che vogliamo superarli”.
Fonte: PerugiaToday