La Giunta Regionale deve chiarire quanto prima, alla luce delle criticità emerse nel territorio, quali misure si intende applicare per la gestione dell’emergenza Covid-19 nel comprensorio orvietano. In particolare per quel che riguarda polo ospedaliero di Orvieto, che rappresenta un presidio strategico in un territorio ben collegato con la bassa Toscana e l’alto Lazio, ma distante dagli altri presidi sanitari umbri.
Come noto, la zona dell’orvietano è stata tra le prime a registrare la presenza di contagi da Covid-19 e, ancora oggi, i dati indicano una presenza relativamente alta di casi positivi in rapporto alla popolazione residente e rispetto al resto del territorio regionale. Particolarmente preoccupanti i contagi riscontrati tra il personale sanitario ospedaliero, tali da aver comportato la chiusura dei reparti di chirurgia e ortopedia e le relative procedure di sanificazione degli ambienti. Nonostante il grande impegno degli operatori sanitari, a cui rivolgiamo il nostro ringraziamento, non risulta ancora definita l’attribuzione dei posti di terapia intensiva spettanti all’ospedale di Orvieto, determinando non solo una situazione di insicurezza nella popolazione, ma anche penalizzando la funzionalità dei vari reparti.
Lo stesso presidio ‘Santa Maria della Stella’ è classificato come struttura ospedaliera con un duplice ruolo: quello di centro dell’emergenza-urgenza e di presidio sanitario territoriale per i cittadini del distretto. Il 5 aprile scorso l’assessore Coletto dichiarò pubblicamente di seguire con grande attenzione la situazione dell’Orvietano, sia quella dell’ospedale che quella dei centri di assistenza territoriale, non specificando però quando e se sono stati attivati percorsi differenziati e dedicati ai pazienti covid, se sono stati adottati protocolli specifici e forniti i dispositivi di protezione individuale sufficienti per la messa in sicurezza dei pazienti e dello stesso personale sanitario.
Il numero dei tamponi effettuati e previsti in quel territorio risulta ancora insufficiente, tanto più se messo in relazione al numero dei contagiati, rischiando così di distorcere anche la fase di monitoraggio prevista nell’ambito dell’emergenza. È urgente sapere se la Regione pensa di potenziare l’attività di screening sui contagi Covid-19 aumentando il numero dei tamponi previsti e introducendo i test anticorpali, qualora validati, anche per la zona dell’orvietano oltre che per tutto il territorio regionale.
I cittadini umbri dell’orvietano aspettano da tempo delle risposte: la Giunta si attiva per fare chiarezza al più presto.