I Consiglieri regionali del Partito Democratico, nel ringraziare per l’impegno e la generosità i 20 mila operatori sanitari impegnati in prima linea a fronteggiare l’emergenza Coronavirus, sottolineano come le mancate risposte dell’Assessore alla Sanità Coletto, svelino la drammatica difficoltà in cui si sta trovando la Giunta regionale, nel gestire questa fase così delicata per la salute dei cittadini umbri.
Nulla è stato chiarito rispetto alle criticità che stanno emergendo nel sistema sanitario regionale. È dunque incomprensibile, quanto inaccettabile, il comportamento tenuto oggi dall’Assessore, del tutto irrispettoso nei confronti di chi attendeva risposte puntuali a vantaggio dei cittadini che chiedono chiarezza. Ciò che preoccupa di più è che si è scelto di rimanere muti su questioni importanti e sensibili, come nel caso dei livelli di fornitura dei kit di protezione per gli operatori sanitari, quelli dei tamponi per la diagnostica del virus, sul grado di formazione effettuato agli operatori del numero verde e più in generale rispetto alla gestione operativa dell’emergenza.
Non ultima la questione dei criteri per la messa in quarantena ancora non omogenei sul territorio regionale. Su tutti questi aspetti, i cittadini umbri, non hanno potuto ricevere risposte. Al silenzio colpevole dell’Assessore si somma la chiusura della maggioranza rispetto anche alla risoluzione che abbiamo proposto in Aula, che aveva il solo obiettivo di condividere delle proposte utili ad affrontare insieme questa situazione straordinaria.
Ritenevamo che convocare in via permanente la task force allargata per uniformare i comportamenti di tutti i soggetti coinvolti ed informare tempestivamente la popolazione e le forze politiche; adottare misure economiche straordinarie per ridurre il danno indiretto alle imprese, soprattutto nel campo turistico; accogliere le richieste degli operatori sanitari di postazioni aggiuntive adeguate nei Pronto soccorso, fornire kit e strumentazioni idonee a tutto il personale, uniformare procedure di ordini e acquisti, prevedere unità di crisi negli ospedali, valutare l’attivazione di procedure per l’assunzione straordinaria di personale sanitario, così come avevamo proposto nella risoluzione che è stata bocciata, sarebbero state azioni opportune e concrete da adottare congiuntamente indipendentemente dalla provenienza politica del proponente.
Per tutti questi motivi pensiamo che sia stata scritta una brutta pagina del regionalismo umbro. Ma con responsabilità e rispetto dei ruoli, continueremo a chiedere risposte, perché la trasparenza e la conoscenza di questi fatti non possono essere una concessione, bensì un diritto.