Gruppo Salute

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ARCHE – CONFERENZA PROGRAMMATICA PD UMBRIA
RESTITUZIONE GRUPPO 6 – Salute

Sanità pubblica e salute – Reti di prossimità – Innovazione e ricerca

Dopo un percorso iniziato negli incontri avvenuti nelle settimane scorse, durante Archè si è riunito il forum sanità del PD in presenza ed online. Molti i contributi delle diverse figure professionali intervenute: medici, personale del comparto (ostetriche, infermieri), avvocati, impiegati di aziende private e pubbliche, esponenti politici locali, consiglieri comunali, regionali e sindaci.

Molto l’entusiasmo e la voglia di dare contributo fattivo in questa nuova modalità che il PD dell’Umbria ha deciso di creare: ora abbiamo un luogo dove si torna a parlare di sanità e che, allo stesso tempo, diventa un luogo di ascolto.

La fase storica che stiamo vivendo ha posto l’attenzione massima sull’importanza della Sanità pubblica e contemporaneamente ha evidenziato tutto ciò che deve essere migliorato.

L’organizzazione Mondiale della Sanità, l’OMS, definisce la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non una semplice assenza di malattia”.

Alla sanità pubblica competono dunque funzioni di promozione e tutela della salute, di prevenzione e cura delle malattie, di miglioramento della qualità della vita, di attivazione di strutture e servizi  volti a garantire l’assistenza sanitaria collettiva.

La lotta alla pandemia ha evidenziato che qualsiasi sforzo deve essere accompagnato da programmazione e da una visione prospettica.

Centrale, funzionale, di vitale importanza – quasi a diventare un mantra – è il collegamento della sanità di territorio con l’ospedale e l’università: solo lavorando in sinergia si creerà il miglior servizio sanitario nazionale che si possa avere.

La tutela delle fasce deboli della popolazione e dei servizi socio-sanitari del territorio deve partire da un’analisi territoriale strutturata in compresenza: il Servizio Sanitario Nazionale deve trasformarsi in Servizio Socio Sanitario Nazionale.

Già da almeno 10 anni (fonte: indagine Sanità del Sole 24 Ore) veniva indicato il 2021 come l’anno in cui sarebbero mancati 10.000 medici ospedalieri. A tale proiezione, che risultata oggi fondata e veritiera, va ad aggiungersi la mancanza di medici specialisti del territorio (igienisti) e medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Oggi la situazione dell’Umbria è questa: zone carenti che non vengono coperte, nuovi medici che non coprono i pensionamenti.

La professionalità dei medici di medicina generale va valorizzata. Le organizzazioni di medicina di gruppo vanno messe in grado di gestire i progetti di prevenzione e di gestione delle patologie croniche (progetto diabete, BPCO, ecc.). Chiediamo un potenziamento delle capacità di gestione della patologia cronica al di fuori della fase acuta e la realizzazione di un sistema di cure primarie in grado di assicurare una presa in carico integrata e un atteggiamento pro-attivo per le patologie croniche.

Le linee di intervento di “Edilizia sanitaria e socio-sanitaria” e di “Telemedicina” contenute nel PNRR dell’Umbria, non sono sufficienti a far sì che si sviluppi il collegamento, e il potenziamento necessario, della sanità territoriale Umbra: bene l’adeguamento sismico e le nuove strutture, ottima l’aggiunta della telemedicina, ma è ben più necessario far sì che i centri di salute non vengano depotenziati ma piuttosto trasformati in case di comunità, luoghi in cui si possa gestire la dimissione protetta, la continuità terapeutica, anche per sollevare il Pronto Soccorso da accessi non gravi e gestibili nel territorio.

L’innovazione tecnologica deve andare in parallelo con l’investimento di risorse economiche. È necessario un investimento produttivo in sanità, per invertire una tendenza all’involuzione del SSN.

La relazione tra fabbisogno di professionisti sanitari deve essere assicurato dalla formazione e determinato mediante una programmazione solida e un adeguato finanziamento. Fondamentale l’investimento in interventi di prevenzione formali e basati su evidenze scientifiche.

La sanità umbra in pandemia ha retto grazie alle forze, all’impegno e al senso di responsabilità di tutti gli operatori, trovatisi a lavorare in condizioni assurde. Nonostante questo, non si è immediatamente provveduto, come in altre regioni, ad assunzione straordinarie di personale e si è verificata, per giunta, un’emigrazione di personale medico in altre aree del Paese.

Un’attenzione particolare vogliamo porla sulla gestione delle liste di attesa e sui lunghi tempi di prenotazione delle prestazioni diagnostiche, conseguenza naturale di uno scarso investimento in risorse umane e di un palese arretramento nella promozione della sanità pubblica: le prestazioni sui controlli sospesi vanno recuperate nel minor tempo possibile, vanno strutturate delle liste di prenotazione interne agli ambulatori per tutte quelle patologie che richiedono un monitoraggio del paziente in tempi stretti e regolari.

Va rivista anche l’organizzazione del CUP regionale, è impensabile che da Perugia ci si debba recare a Gubbio e magari da Gubbio a Todi per effettuare un esame di priorità urgente magari con deroga per persone fragili o appartenenti ad una fascia di età particolare. Occorre, inoltre, una revisione della rete intra e inter azienda ospedaliera, di collegamento con l’università.

Queste sono le basi da cui partire, non un manuale di istruzioni o una lista della spesa, ma spunti che nel periodo prossimo verranno elaborati e programmati: la miglior sanità Umbra l’avremo solo se si darà un ruolo di primaria importanza alla tutela e alla cura della Salute Mentale, che pare in questo momento completamente ignorata sia in termine di personale che di risorse (spesso affidati a personale delle associazioni).

I servizi di neuropsichiatria infantile e psicologia clinica dell’età evolutiva devono essere organizzati in modo multidisciplinare: va realizzata una programmazione organica. Va data la possibilità ad ogni cittadino di poter accedere ad un servizio psicologico pubblico, organizzato a livello territoriale.

Sui servizi di Salute mentale occorre accendere un riflettore dedicato, così come sui consultori e sui servizi dedicati alle donne; vanno regolati e potenziati i servizi volti ad accogliere donne vittime di violenza. Solo considerando integralmente lo stato di salute dell’individuo si realizza la vera espressione di sanità pubblica in Umbria e in Italia.

Questa è la missione che il Partito Democratico dell’Umbria deve impegnarsi quotidianamente a perseguire, in maniera propositiva, ferma e costante, migliorando, implementando e difendendo il Servizio Sanitario pubblico universale e promuovendo una educazione alla salute e ai corretti stili di vita tra la cittadinanza a partire dall’età scolare.

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