Gruppo Smart City

Gruppo Smart City

ARCHE – CONFERENZA PROGRAMMATICA PD UMBRIA
RESTITUZIONE GRUPPO 3 – Smart City

Infrastrutture fisiche e digitali – Intermodalità e logistica – Mobilità sostenibile – Città – Qualità urbana

Il Partito Democratico dell’Umbria che abbiamo in mente deve connotarsi, fra le altre, con alcune parole chiavi: CORAGGIO, TERRITORIO e QUALITA’ degli interventi. In tutti i campi e, a maggior ragione, in materia di infrastrutture.

Quel coraggio che ci è mancato, ad esempio, nel perdere decenni per l’individuazione del tracciato della E78.

Quel coraggio che impone scelte necessarie sia sull’alta velocità che sull’aeroporto, tali da considerare impossibili i continui investimenti pubblici sull’una e sull’altro, senza conseguire, nello stesso momento e allo stesso tempo, servizi efficienti per famiglie ed imprese.

Quel coraggio per conseguire una visione che molti hanno immaginato essere l’Umbria come “una città regione” in cui ci si muove insieme superando sterili discussioni, sovrapposizioni, immobilismo per un territorio competitivo e di qualità.

O ancora, e da ultimo, quel coraggio che ci ha portato, in tempi non sospetti, a costituire una società pubblica, “Umbria digitale”, per una mission strategica di diffusione delle reti tecnologiche nella nostra Regione per poi affidarla, come spesso ancora accade, al governo “condizionato” della politica e quindi incapace di svolgere e sviluppare il suo ruolo di impresa.

Per fare tutto ciò occorre una chiara visione, una politica territoriale che da tempo non esiste: in materia di infrastrutture (classiche e oggi ancor più urgente su quelle digitali), in quella legata all’urbanistica e in materia ambientale. Politiche che, partendo dai dati e dalla situazione attuale, immaginino il futuro per uno sviluppo pragmatico e sostenibile.

Le nuove strategie infrastrutturali e le nuove città dell’Umbria dovranno necessariamente tener conto delle mutate situazioni e abitudini post pandemia: la ricerca di uno spazio casa ampio, confortevole e sicuro; le diverse necessità di spostamenti in relazione allo sviluppo del lavoro agile, del commercio online, della formazione a distanza. In questo quadro e con un territorio definitivamente “connesso” si ridimensionano anche le distanze dal vivere in una piccola/media/grande città rispetto ai borghi storici. Riteniamo quindi che in materia di infrastrutture, si debba agire e interagire fra interventi “minori” e “principali”, di mobilità classica e dolce, e tali da incidere sullo sviluppo complessivo della nostra Regione.

Dopo i collegamenti su gomma realizzati con il versante adriatico del nostro Paese, l’Umbria deve completare definitivamente quello con la costa Tirrenica sia sul versante E78, che sulla qualificazione definitiva della E45. Su rotaia il raddoppio della Orte-Falconara e la velocizzazione della Foligno- Terontola sono gli obiettivi di breve termine sul ferro.

Alta velocità. Qualunque strada si intraprenda, che sia quella dell’aggancio all’alta velocità attraverso le stazioni esistenti Orte, Chiusi, Terontola, Arezzo, o quella dell’individuazione del sito di una nuova stazione (medio Etruria), è evidente che tali porte di accesso avranno bisogno di collegamenti veloci, efficienti, ripetuti durante la giornata e con tutti i territori umbri.

Aeroporto dell’Umbria. Occorre abbandonare definitivamente le linee di collegamento (standard) con Milano e/o Roma e concentrarsi invece su rotte low cost, non tanto e non solo per lo spostamento dei cittadini umbri, ma principalmente per l’incoming, sul modello dei collegamenti Perugia Londra. Occorre anche in questo caso potenziare l’accesso viario all’aeroporto e sviluppare sinergie fino alla cogestione con scali limitrofi e simili, ad esempio ad Ancona.

La mobilità perugina e dei territori limitrofi e forse, anche quella di altre città umbre passa inevitabilmente per l’integrazione ferro-gomma e in molti casi anche per sistema di mobilità alternativa, come ad esempio quella ciclabile.

Nello specifico, per la città di Perugia la metropolitana leggera (Corciano/Ponte San Giovanni-Collestrada), la riqualificazione della rete ex FCU e il minimetrò, potevano e possono rappresentare ancora oggi una riposta efficacie sia sul versante dello snellimento dei flussi viari, sia sull’impatto ambientale di una città incapace da sempre di sfruttare al meglio le due stazioni ferroviarie ubicate all’interno dei confini cittadini.

Un capoverso a sé merita la vicenda legata al Nodo di Perugia che ha un senso solo se realizzato per intero, con coraggio, determinazione e in sinergia con le realtà locali coinvolte.

Mobilità dolce e innovativa. Di chiaro interesse sono i sistemi di mobilità alimentati ad idrogeno, di cui già si parla per i prossimi convogli su rotaia nella tratta ex-FCU. Il territorio umbro può essere attraversato da molteplici percorsi adatti alla mobilità dolce, come il ciclo pedonale, sull’esempio della pista Spoleto-Norcia, di quella intorno al Trasimeno o ancora della “Chiugina” che collega Perugia a Chiusi. Occorre qualificare questi percorsi dal punto di vista dei servizi offerti lungo il tracciato e individuarne e realizzarne altri. Su questo tema è possibile anche costruire delle filiere di sviluppo territoriale, fra percorsi, produzione di mezzi utilizzati per gli spostamenti e imprese di servizi agli utenti.

Sulle reti digitali, occorre che la Regione svolga una funzione di regia sia sull’implementazione delle reti portanti fra le diverse città e aree industriali (le così dette zone nere e grigie), dove già oggi è molto avanzata la connessione, sia, a maggior ragione, anche nelle zone bianche, dove vi è assenza di previsione nello sviluppo di reti e dove il futuro è rappresentato dal 5G che presuppone la presenza molto fitta di antenne di diversi operatori. È ormai chiaro che una connessione di qualità capace di coprire l’intero territorio regionale rappresenta un fattore determinante per lo sviluppo territoriale e per il mantenimento e la valorizzazione dei piccoli borghi e delle attività presenti anche nelle zone più marginali – ma non per questo di minore importanza naturale e paesaggistica di cui è ricca la nostra Umbria -. Nelle città capoluogo di Perugia e Terni, dove la digitalizzazione è maggiormente sviluppata, diventa allora primario l’obiettivo smart city, per città che sappiano stare al passo con la rivoluzione digitale e sappiano rispondere in maniera rapida e positiva alle domande e alle richieste di chi la vive quotidianamente. Città che gestiscano le risorse in modo intelligente, che ambiscano a diventare economicamente sostenibile ed energeticamente autosufficiente, orientate a migliorare attraverso la tecnologia la qualità della vita delle persone.

Una riflessione la merita anche Umbria digitale. Il suo accorpamento, di questi giorni, in Umbria salute, di fatto mette la parola fine ad un attore poteva essere il protagonista fondamentale dello sviluppo di reti tecnologiche al servizio delle nostre imprese e delle nostre famiglie. Oggi, viene da chiedersi, se quest’agenzia possa svolger ancora un ruolo al fianco di soggetti privati e tecnologia 5G per una diffusione capillare di quei servizi innovativi che favorirebbero un balzo in avanti, in termini di qualità, dei servizi offerti della nostra Regione.

La qualità è un altro fattore imprescindibile nell’azione del nuovo Partito Democratico. Rispetto alla quantità deve rappresentare il nostro orizzonte in tutto quello che immaginiamo e realizziamo: se si immagina una pista ciclabile o una qualunque altra infrastruttura, dobbiamo realizzare la migliore pista ciclabile d’Italia altrimenti non saremmo competitivi con il resto del Paese.

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