Gruppo Sviluppo – Innovazione – Cultura

Gruppo Sviluppo – Innovazione – Cultura

ARCHE – CONFERENZA PROGRAMMATICA PD UMBRIA
RESTITUZIONE GRUPPO 1 – Sviluppo, innovazione e cultura

Digitalizzazione, innovazione e semplificazione PA – Cultura e turismo – Europa – Digitalizzazione e innovazione sistema produttivo – PMI – Internazionalizzazione – Competitività – Sviluppo economico

Come Partito Democratico dell’Umbria dobbiamo avere una visione chiara di modello di sviluppo del territorio, un’idea precisa e complessiva e non più a comparti singoli, perché tutto è interconnesso e funziona solo se portato avanti in maniera complementare e sinergica. Dobbiamo lavorare per una società moderna, con buone basi culturali, efficiente nel lavoro, che punti all’aumento della produttività e, di pari passo, delle retribuzioni, con una burocrazia più snella e una visione che abbia come obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei cittadini.

La pandemia ha pesantemente impattato sul sistema Umbria, nei settori dell’impresa, del turismo e della cultura, aggravando la nostra fragile economia, che già in epoca pre-pandemica era stata pesantemente colpita dalla crisi economico-finanziaria del 2008, mostrando grandi difficoltà anche nella fase di ripresa.

IMPRESE E SVILUPPO

Le dinamiche in atto nel sistema produttivo della nostra regione evidenziano processi di spiccato dualismo. Da una parte un gruppo ristretto d’imprese che hanno agganciato una fase di ulteriore sviluppo, che sono spesso a capo di filiere aperte alla competizione internazionale e in grado di trovare importanti capitali per gli investimenti strategici. Questo gruppo d’imprese ricomprende, accanto alle tradizionali imprese della meccanica, del tessile e dell’abbigliamento, le nuove realtà operanti nella filiera dell’elettronica e dell’informatica applicata al settore automotive, così come nella trasformazione agricola di prodotti industriali. In questo gruppo d’imprese, inoltre, anche se spesso poco ricordate, ci sono importanti aziende operanti nel comparto della distribuzione organizzata, dei servizi alla comunità e alla persona che in alcuni casi costituiscono eccellenze nazionali.

Dall’altra parte rileviamo un gruppo assai folto d’imprese che presenta ritardi nella crescita, un basso tasso d’innovazione ed una struttura finanziaria fragile che impedisce un adeguato accesso al credito. In tal senso, le politiche di sostegno allo sviluppo delle imprese debbono avere la capacità di adattarsi alle evoluzioni in atto sul mercato, che nell’orizzonte temporale dei programmi comunitari (di minimo 10 anni) vede succedersi cambiamenti epocali sull’evoluzione dei settori industriali e nei protagonisti imprenditoriali.

Occorre, perciò, valorizzare la progettazione degli strumenti d’intervento ed aiuto alle imprese, nonché la loro intrinseca capacità di adattamento alle mutazioni del mercato, introducendo logiche di valutazione in grado di apprezzare la qualità dei progetti imprenditoriali proposti, anche al dì fuori di schemi programmatori che spesso possono risultare datati. Per un tale salto di qualità serve una capacità amministrativa che sappia progettare strumenti in grado di adattarsi alle evoluzioni in atto, implementandoli in tempi ragionevoli, con bandi appropriati e non scollati dalla realtà e con tempi adeguati.

FORMAZIONE ED INNOVAZIONE PA

Fondamentale sarà quindi anche la formazione sia nella PA, che sempre di più interagisce con l’impresa, sia nell’impresa stessa, cogliendo quelli che sono le opportunità dell’industria 4.0. La media impresa competitiva ha bisogno di un tessuto efficiente in grado di supportarla nella crescita.

Il comparto delle costruzioni ha costituito per anni un volano importante di crescita del PIL e dell’occupazione. Oggi lo strumento del “110” va sfruttato come chiave di volta per la ripresa del settore, ma va ampiamente focalizzato l’obiettivo sulla macchina pubblica, che deve essere dotata degli strumenti adeguati ed essere messa nelle condizioni di supportare le imprese dal punto di vista burocratico.

COLLABORAZIONE TRA IMPRESE ED UNIVERSITA’

L’Umbria è una Regione con un significativo ed affermato polo universitario. Le imprese umbre sono caratterizzate, salvo poche eccezioni, da una dimensione medio piccola, e nutrono la costante esigenza di fare un salto avanti nel campo dell’innovazione, sia del prodotto che del processo. L’integrazione, e interazione, tra questi due mondi costituisce l’asse portante di una collaborazione che deve coinvolgere in modo dinamico anche il mondo associativo, con strumenti che siano strutturalmente dedicati a queste attività. Occorre coinvolgere in questo processo le Università, le Camere di Commercio e tutti gli attori locali interessati al processo, in una logica di attiva pianificazione dal basso. Fornire un forte supporto agli Enti Locali che, pur non dotati delle necessarie competenze, sono gli interlocutori primari di qualunque iniziativa economica e sociale nel territorio, è una prerogativa essenziale.

INFRASTRUTTURE

Fondamentali sono le reti infrastrutturali, in modo particolare sul fronte della mobilità. Solo attraverso una mobilità accessibile il territorio, nelle sue variegate forme di impresa, riuscirà ad evolvere e svilupparsi. Parliamo di infrastrutture su rotaia, ma anche di strade e collegamenti con i nodi centrali.

Non da meno la rete idrica regionale deve vedere completarsi il lavoro di ristrutturazione vista l’elevata età media degli acquedotti umbri ed il livello delle predite di rete. Si tratta di interventi cruciali anche nell’ottica dell’economia circolare vista l’importanza di ridurre gli tutte le tipologie di sprechi.

ACCESSO AL CREDITO E AI CAPITALI PER LO SVILUPPO

Aumentare la disponibilità del credito ed introdurre norme di salvaguardia del patrimonio. Occorre che le iniziative di Recovery e le risorse dei fondi strutturali POR e PSR siano il più possibile progettate nell’ottica di strumenti finanziari che combinino capitali privati e pubblici. Il tutto da integrare lungo le direttrici d’intervento del Recovery e della pianificazione regionale.

TURISMO E CULTURA

Il turismo è una parte fondamentale, insieme a manifatturiero, agricoltura e tessile, del fronte impresa della Regione. Anche il comparto del turismo costituisce un segmento fondamentale della crescita regionale. Un settore fortemente penalizzato dalla pandemia. Occorre riprendere un’azione dinamica di promozione del territorio regionale destinando maggiori risorse ed attivando competenze specialistiche. In tale contesto l’esperienza delle due ultime stagioni estive afflitte dalla pandemia ha portato gli italiani, ed in genere gli europei, a riscoprire il fascino dei nostri territori, che per conformazione orografica e per strutture ricettive diffuse, appaiono le più adatte a recepire le esigenze di un turismo che vuole evitare gli affollamenti, che apprezza le bellezze artistiche diffuse nei nostri paesi e città e si proporne la ricerca di nuovi giacimenti gastronomici.  Valgono, anche per questo settore, tutte le dinamiche che sono state elencate per le imprese: infrastrutture, supporto agli enti locali, accesso al credito ecc.

Non ultimo, serve sostenere e agevolare tutti i Centri di aggregazione, per favorire la socialità, lo sviluppo culturale, soprattutto in merito ai giovani, che più di altri hanno sofferto le chiusure della pandemia.

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