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È il momento di scegliere e di agire, in maniera solidale e concreta a fianco della nostra regione, a sostegno delle persone che in questo momento stanno combattendo questa guerra. Chiediamo perciò alla Presidente, a tutta la Giunta e a tutti i Consiglieri di donare, una tantum, metà della loro indennità per fronteggiare l’emergenza. I consiglieri regionali del Pd lo faranno non appena sarà attivato il conto corrente della Regione Umbria, istituito ieri grazie ad un emendamento inserito nella manovra di bilancio e destinato a raccogliere donazioni destinate all’emergenza Coronavirus.
Da subito ci attiveremo anche per informare tutte le amministrazioni comunali e le altre istituzioni, i riferimenti territoriale e tutti i cittadini per invitarli a contribuire. Al contempo chiediamo alla Regione una gestione trasparente dei fondi e che siano utilizzati prioritariamente per fornire mascherine, camici e protezioni idonee, aumentare il numero di tamponi oltre che sostenere gli operatori e le strutture che stanno eseguendo i tamponi.
In questo momento ci rendiamo conto che la vicinanza istituzionale non basta. Serve un segnale chiaro, possiamo fare qualcosa in più e dobbiamo farlo.
La seduta di ieri del Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità una proposta unitaria riguardante interventi straordinari per fronteggiare gli effetti diretti e indiretti dell’emergenza Coronavirus. Come Gruppo PD, il nostro voto favorevole corrisponde ad una forte assunzione di responsabilità e di senso delle istituzioni, in una fase storica emergenziale in cui occorre dare segnali importanti alla società umbra.
Abbiamo collaborato alla stesura dell’ordine del giorno e lo abbiamo sottoscritto. Avremmo voluto poter fare di più e di meglio, i contenuti non sono quelli con cui noi eravamo partiti e che rivendichiamo come necessari ed urgenti, ma in una situazione emergenziale abbiamo cercato di mediare tra tutte le forze politiche e trovare una sintesi con tutti per dare un messaggio positivo ai cittadini.
Abbiamo consegnato, però, le nostre richieste integrali alla Presidente Tesei con impegni e indirizzi più stringenti, utili per la gestione dell’emergenza. Noi siamo qui per fare la nostra parte: serve un salto di qualità della politica umbra e l’esempio deve partire dalla nostra azione e da come ci comportiamo negli organi istituzionali.
In questo senso vanno lette anche le altre scelte che abbiamo fatto: abbiamo permesso di derogare ad ogni regola per contentire di votare oggi il Bilancio e far uscire l’Umbria dall’esercizio provvisorio che questa Giunta e questa maggioranza avevano scelto pochi mesi fa. È anche la prima volta che l’intera minoranza sceglie di astenersi su una atto così importante. Per noi resta un Bilancio che non corrisponde alla realtà attuale e che non prevede risorse per l’emergenza, il nostro auspicio è che già da domani la Giunta inizi ad apportare le modifiche necessarie per fronteggiare la situazione in cui si trova la nostra comunità.
Se la Giunta regionale intende davvero adottare provvedimenti urgenti e nuovi insieme a maggiori aiuti effettivi alle imprese, noi saremo pronti a sostenerla con uno spirito di leale collaborazione istituzionale, tanto più in un momento difficile come questo. Ciò che non possiamo fare è accettare un gioco delle tre carte a saldi invariati. In questo momento di difficoltà le imprese umbre hanno bisogno di segnali concreti e tempestivi per garantire i propri lavoratori e assicurare un adeguato livello di liquidità.
Spiace invece constatare che la Giunta regionale, sulla base dell’emergenza sanitaria, intende far passare una mera rimodulazione dei fondi europei, già precedentemente programmati per le imprese umbre, come un nuovo stanziamento di risorse. Tali risorse non potranno peraltro essere disponibili prima di alcuni mesi a causa dei tempi di pronunciamento degli organi europei preposti e non serviranno comunque a coprire i danni subiti dal sistema economico. La Presidente Tesei sa bene che non un solo euro è stato aggiunto rispetto a ciò che era già stato stanziato in passato in favore delle imprese.
Da questo punto di vista riteniamo urgente la richiesta al Governo dello sblocco dei 21 milioni residuati per l’Umbria dagli ammortizzatori sociali non utilizzati, per destinarli alle imprese umbre che si trovano in condizioni critiche a causa dell’emergenza sanitaria. Invitiamo inoltre il Governo regionale a prevedere nel bilancio sgravi fiscali, a partire dai 60 milioni di gettito Irap non destinato alla sanità, per alcune categorie di imprese particolarmente colpite, come quelle del turismo e del commercio legato al turismo.
Provvedimenti reali dunque, non giochi di prestigio.
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