“Terremoto e ricostruzione, quali prospettive”: il 17 settembre la prima Agorà interregionale dell’area del cratere

“Terremoto e ricostruzione, quali prospettive”: il 17 settembre la prima Agorà interregionale dell’area del cratere

“Terremoto e ricostruzione, quali prospettive” è il titolo dell’Agorà interregionale organizzata e promossa dai Pd regionali dell’area del cratere sismico 2016 (in particolare dai quattro segretari e dai quattro capigruppo nei Consigli regionali) ovvero di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Si svolgerà venerdì 17 settembre online a partire dalle 18, è aperta ad amministratori locali, professionisti, sindacati e imprese. Sarà incentrata sui temi relativi al terremoto e alla ricostruzione. Tra gli ospiti ci saranno il commissario straordinario Giovanni Legnini, la deputata Stefania Pezzopane (responsabile Pd per le aree terremotate e la ricostruzione) e l’assessore alla ricostruzione della Regione Lazio Claudio Di Berardino.

Le Agorà democratiche sono spazi di condivisione e discussione, promossi dal Partito Democratico e in particolare dal segretario nazionale Enrico Letta, aperti agli iscritti e ai non iscritti al partito, per individuare temi, idee e proposte per la costruzione dell’agenda politica del Pd e del centrosinistra.
La discussione dell’Agorà del 17 settembre affronterà i temi del terremoto e della ricostruzione sia relativamente all’area del Centro Italia, in cui dopo l’accelerazione degli ultimi mesi, e una nuova disponibilità di risorse, si può aprire una discussione più complessiva sul rilancio economico (sarà dedicata attenzione anche al caso del terremoto dell’Aquila del 2009), sia in una prospettiva più generale, anche alla luce della proposta legislativa presentata da alcuni esponenti del Pd che punta a istituire una cornice e un quadro di riferimento per i territori che venissero colpiti da eventi sismici.

Per informazioni e iscrizioni all’Agorà https://decidim.agorademocratiche.it/processes/italia-che-vogliamo/f/68/meetings/96

 

CoronaVirus: l’impegno del PD e del Governo

CoronaVirus: l’impegno del PD e del Governo

Per la salute delle persone, per il potenziamento del sistema sanitario nazionale, per le famiglie, per chi lavora e fa impresa. Serviva una prima risposta forte dal governo ed è arrivata. Qui trovate le principali misure della manovra “Cura Italia”. Altre ne arriveranno nei prossimi giorni. Nessuno sarà lasciato solo, questo è il nostro impegno.

Domenica 8 marzo: tutti a votare MASCIO

Domenica 8 marzo: tutti a votare MASCIO

Care democratiche e cari democratici,
come sicuramente già saprete, domenica 8 marzo si vota per eleggere un Senatore della Repubblica nel collegio dell’Umbria, del quale fa parte anche la vostra città. È senza dubbio un momento delicato per il nostro Paese, alle prese con un’emergenza sanitaria di rilievo, ma il voto di domenica rappresenta un’occasione fondamentale innanzitutto per la regione: un risultato importante sarebbe un altrettanto importante segnale di ripresa per le forze democratiche e del centrosinistra in Umbria. Come Partito Democratico abbiamo scelto, insieme ad altri, di sostenere la candidatura di Maria Elisabetta Mascio, donna di sinistra e da sempre aperta al dialogo con altri mondi e altre culture politiche, molto radicata sul territorio e con alle spalle una storia di impegno nella cura del prossimo e nell’educazione dei giovani, grazie a un’esperienza riconosciuta e apprezzata nel mondo della scuola.
La partecipazione al voto è fondamentale e vi chiedo per questo un impegno, in questi ultimi giorni di campagna elettorale, per mobilitare amici, conoscenti, familiari e per votare e far votare Maria Elisabetta Mascio, nella convinzione che l’Umbria merita di essere rappresentata da chi porta con sé esperienza, valori, cultura e una solida tradizione democratica.

Un caro saluto

Walter Verini

Nomine direttori sanità e giunta, la proposta di legge del Pd: “Separiamo politica e amministrazione”

Nomine direttori sanità e giunta, la proposta di legge del Pd: “Separiamo politica e amministrazione”

Il capogruppo Bori: “Conta ciò che conosci, non chi conosci”. Ecco la proposta di legge dei Dem

Conta ciò che conosci, non chi conosci”. E anche: “L’obiettivo è rafforzare il principio di separazione tra indirizzo politico e gestionale”. Sul tema altamente infiammabile delle nomine dei direttori regionali e di quella sanità quattro consiglieri regionali del Pd – Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni e Fabio Paparelli – annunciano la presentazione di due proposte di modifiche di legge per “introdurre una riforma dei criteri di nomina dei direttori regionali, dei direttori delle Aziende sanitarie locali e delle Aziende ospedaliere”.

Quello che propongono dal Partito Democratico, per farla facile, è un fossato tra politica e vertici amministrativi: “Crediamo opportuno e non più rinviabile che la Regione Umbria si doti di una normativa ancor più stringente e trasparente in materia di nomine – sottolinea il capogruppo Bori – in modo da garantire il criterio di rotazione e ricambio tramite una giusta e regolamentata turnazione delle figure apicali, oltre che la competenza, la professionalità e l’indipendenza dei direttori rispetto agli organi di governo politico. La modifica – continua – porterà ad avere requisiti più chiari e introdurrà limiti temporali stringenti nella possibilità di attribuire incarichi ad un medesimo soggetto”.

Per quanto riguarda la Regione, la proposta di legge dei quattro consiglieri regionali del Pd “prevede che il direttore generale e i direttori regionali siano nominati dal Presidente della Giunta regionale, sentita la Giunta stessa, previa una manifestazione d’interesse, e scelti prioritariamente tra i dirigenti già in ruolo presso la Regione, dotati di professionalità adeguata rispetto alle funzioni da svolgere e che abbiano ricoperto incarichi di dirigente, anche cumulabili, per almeno cinque anni. Il Presidente della Giunta regionale, qualora la selezione interna non abbia prodotto risultati – aggiunge -, potrà nominare, sulla base degli stessi criteri qualitativi, anche direttori in servizio presso altre Regioni, altri organi dello Stato o di altri Enti pubblici, oppure di aziende private. Inoltre, non sarà più possibile nominare chi ha ricoperto l’incarico di direttore generale o di direttore regionale da più di dieci anni. Anche i dirigenti non potranno più ricoprire la stessa posizione per più di dieci anni”.

E poi c’è la sanità. La falce fienaia che ha tranciato la giunta Marini: “La proposta in ambito sanitario – spiega Bori – va a modificare il Testo unico in materia di Sanità per quanto concerne la disciplina finalizzata all’individuazione di criteri, requisiti e la modalità di nomina del Direttore generale, del Direttore Amministrativo e del Direttore Sanitario. È infatti prioritario renderla ancora più conforme ed adeguata alla disciplina nazionale in materia di dirigenza sanitaria, che, a garanzia di trasparenza e competenza nel selezionare i soggetti in grado di rivestire i ruoli apicali delle strutture sanitarie, prevede l’istituzione di un elenco nazionale per i candidati direttori oltre che la nomina di una commissione regionale per l’espletamento della selezione pubblica”.

Bori spiega anche che “a seguito delle modifiche non potranno essere più nominati coloro che hanno già ricoperto per due volte consecutive tale incarico, presso la medesima Azienda sanitaria regionale o per più di tre volte nella propria carriera professionale e ai fini della selezione la Regione dovrà assicurare modalità idonee a garantire la segretezza delle generalità dei candidati. La rosa di nomi proposta dovrà essere adeguatamente motivata, sia rispetto alle valutazioni effettuate ai fini della individuazione dei candidati selezionati nonché in merito alle ragioni dell’esclusione dei restanti”.

“Altre novità importanti – spiega Bori – sono rappresentate dal fatto che non potranno più far parte della Commissione i dipendenti in servizio presso la Regione e che non potrà più essere nominato chi ha ricoperto l’incarico di Direttore generale, Direttore amministrativo o di Direttore sanitario, per due volte consecutive, presso la medesima Azienda sanitaria regionale, o per tre volte nella propria carriera professionale”.

Per il capogruppo del Partito Democratico, “sono proposte giuste e che mettiamo a disposizione di tutta l’Aula, su cui auspichiamo una larga convergenza a prescindere dalle appartenenze”. A Palazzo Cesaroni e ai consiglieri regionali la risposta.