Nota congiunta del Segretario Pd tifernate Mauro Mariangeli e del Capogruppo Pd Mirko Pescari

Nota congiunta del Segretario Pd tifernate Mauro Mariangeli e del Capogruppo Pd Mirko Pescari

Osserviamo con piacere che dall’ultimo comunicato, a firma di Marco Gasperi consigliere Comunale di Città di Castello del Movimento Cinque Stelle, in cui tratta il tema del compenso dei revisori contabili, il Consigliere risulta essere perfettamente allineato con la linea nazionale del suo partito, o movimento che dir si voglia, per cui «è tutta colpa del Pd».


Questa volta, però, il consigliere Gasperi ha fatto un po’ di confusione sul tema perchè «il disperato bisogno» di aumentare il compenso dei revisori contabili non è del Partito democratico di Città di Castello, bensì è del governo «gialloverde» che, con il decreto ministeriale del dicembre 2018 relativo alla determinazione del compenso base spettante ai revisori dei conti, ha fissato nuovi limiti, individuando il massimo a 18 mila Euro.


Al Pd tifernate interessa e come (a differenza di quello che dice il consigliere Gasperi) quanto devono pagare i propri concittadini: difatti pur adeguando i compensi precedenti dei revisori in base a quanto imposto dal decreto ministeriale (ministero che ricordiamo essere guidato proprio da Luigi Di Maio, esponente di primo piano del Movimento 5 Stelle) ha individuato il compenso per i revisori in 8 mila Euro per ciascun componente del Collegio e 12 mila Euro per il Presidente, al di sotto quindi della soglia di congruità indicata dal ministero (fissata ad Euro 12000).


Insomma, il Pd tifernate cerca di tutelare i cittadini anche nel caso in cui gli aumenti sono imposti dal governo centrale, come in questo caso. Una scelta di tutela, appunto, dei cittadini che lo stesso Movimento 5 Stelle pare non abbia certo a cuore né al governo centrale né dove amministra i Comuni.


Per dovere di cronaca, segnaliamo al consigliere Gasperi gli adeguamenti dei compensi di due Comuni a guida pentastellata: Cattolica e Livorno. Il comune di Cattolica (circa 17 mila abitanti) ha fissato la soglia ad 11mila 700 euro per i compensi del collegio dei revisori e a 16 mila 300 euro per quello del presidente. Stessa cosa per il comune di Livorno, che ha disposto un compenso per i componenti del Collegio dei revisori pari a 20 mila 700 euro e 31 mila per il Presidente. Insomma, non è sempre «colpa del Pd»: l’innalzamento è stato imposto dal decreto ministeriale. Anzi, il Partito democratico tifernate ha cercato d’incidere il meno possibile, indicando compensi al di sotto della soglia di congruità, a differenza dei “5 Stelle” che impongono aumenti dall’alto e dove amministrano dimostrano di avere, loro, un disperato bisogno di aumentare i compensi dei revisori dei conti.

Comunicato Stampa del Partito Democratico di Todi

Comunicato Stampa del Partito Democratico di Todi

partito democratico di todiMolti cittadini stanno segnalando su Facebook, anche con documentazioni fotografiche, lo stato di totale degrado del parco per bambini collocato nel quartiere Europa, in condizioni di così totale abbandono da costituire anche una potenziale fonte di pericolo per i bambini stessi.

Ciò si manifesta all’interno di un quadro amministrativo desolante per la nostra Città: la gestione delle manutenzioni risulta inefficace, come prima e più di prima, benché a bilancio siano stati previsti molti soldi pubblici; Todi continua ad essere allo sbando sotto ogni punto di vista, dalla gestione del centro storico a quella delle frazioni, a quello della proposta culturale priva di ogni innovazione e progetto qualitativo.

Il tutto condito sia da un menefreghismo amministrativo dedito soltanto alla perfezione dei selfie e della propaganda conservatrice sia dalla condivisione della più retriva politica nazionale, per altro scandita da prese di posizione reazionarie degli esponenti della destra che hanno impresso alla nostra Città una disdicevole immagine retrograda.

Proprio vero che, come dicono i nostri anziani, al peggio non c è mai fine …

A Todi il PD ed il Partito Socialista insieme contro il congresso mondiale delle famiglie

A Todi il PD ed il Partito Socialista insieme contro il congresso mondiale delle famiglie

Presentato un ordine del giorno contro il DDL Pillon di riforma del diritto di famiglia.

Il Congresso mondiale delle famiglie, ha visto la presenza, tra gli altri, di molti esponenti del governo italiano (Salvini, Bussetti, Fontana) e della destra più variegata (da Tajani a Forza Nuova, passando per Meloni).

È la “destra realizzata” di cui ha parlato spesso Ezio Mauro in questi mesi: una destra che predispone alleanze internazionali inquietanti (Orbàn, Kaczyński, circoli conservatori statunitensi etc), peraltro copiosamente finanziate a suon di rubli e di dollari. Cosa c’è dietro questa tre giorni di orgoglio reazionario, dove trovano piena cittadinanza aberrazioni come l’inutilità della contraccezione e la repressione penale dell’omosessualità?

Chiaramente una strategia volta a far retrocedere i diritti umani in materia di salute sessuale e riproduttiva anche nelle democrazie europee più avanzate, nel nome di una presunta “legge naturale”.

Con l’obiettivo, nemmeno poi così mascherato, di rovesciare le leggi esistenti in materia di diritti, legati alla sessualità e alla riproduzione, come il diritto alla contraccezione e all’interruzione volontaria di gravidanza, alle tecnologie di riproduzione assistita; la parità per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali o intersessuali (Lgbti) o il diritto di cambiare genere o sesso.

Il Congresso delle famiglie è un tassello fondamentale di questa strategia, centrata sull’alleanza con una moltitudine di governanti politici conservatori e sovranisti per sradicare delle vere e proprie conquiste di civiltà. Vanno in tal senso i vari disegni di legge presentati da alcuni parlamentari di destra in questa legislatura.

Oltre all’ormai tristemente conosciuto ddl Pillon sull’affido condiviso (sul quale il Partito Democratico, assieme al Partito Socialista, ha presentato in Consiglio Comunale di Todi un ordine del giorno), infatti, sono state depositate altre due proposte legge che destano allarme. La prima, alla Camera, in tema di “Disposizioni in materia di adozione del concepito”, per cui alla donna che intenda praticare l’aborto sarebbe data la possibilità di evitare l’interruzione di gravidanza «in considerazione dell’immediato inserimento del nascituro in una famiglia adottiva».

E subito ci viene spontaneo chiederci che differenza ci sia tra questa proposta e la gestazione per altri che questi politici denunciano un giorno sì e l’altro pure. La seconda, al Senato, dal senatore Gasparri di Forza Italia, che vuole modificare l’art. 1 del Codice Civile, proponendo di anticipare quella attribuzione di soggettività al momento del concepimento. In questo modo, de facto, qualsiasi interruzione della gravidanza diventerebbe un illecito da perseguire. Formalmente non si tocca la legge 194, che però viene svuotata della sostanza.
A fronte di questi rigurgiti reazionari e fondamentalisti, il Partito Democratico di Todi e il Partito Socialista si schierano con i giovani e le donne che riempiranno le strade di Verona il 30 marzo per affermare un semplice dato di fatto: famiglia è dove c’è amore. Vigileremo affinché non possa prendere ancora più piede un arretramento culturale e di civiltà che vuole riportare indietro le lancette della storia.

Gruppi Consiliari Partito Democratico e Partito Socialista

 

Terni, il Partito democratico: «Il sindaco si apra alla città o se ne vada»

Terni, il Partito democratico: «Il sindaco si apra alla città o se ne vada»

Il gruppo Dem: «Siamo preoccupati per la città, finora solo litigi in giunta»

partito democratico terni . PD Umbria«Il sindaco Latini dica la verità alla città oppure se ne vada: è chiaro ormai che non sta raccontando come vanno realmente le cose all’interno della sua giunta». Così il gruppo del Partito democratico attacca il primo cittadino di Terni Leonardo Latini e il suo esecutivo. Attacchi che arrivano da una conferenza stampa a cui hanno preso parte il segretario regionale Gianpiero Bocci, il senatore e segretariocomunale Leonardo Grimani, il deputato Walter Verini, il vicepresidente della giunta regionale Fabio Paparelli e i consiglieri comunali ternani, il capogruppo Francesco Filipponi, Tiziana De Angelis e Valdimiro Orsini.

L’attacco «In pochi mesi – ha spiegato Bocci nel suo intervento – il sindaco si ritrova con pezzi della maggioranza che dicono che questa amministrazione non solo non mantiene le promesse elettorali fatte, ma è senza idee e senza progetti per la città. Questo non lo dicono solo i consiglieri del Pd, ma anche i suoi stessi uomini, li stessi che dopo le elezioni erano visti come salvatori della patria e adesso invece lo stanno abbandonando». Il riferimento è all’ormai ex assessore al Bilancio Fabrizio Dominici, a cui Latini lunedì scorso ha ritirato le deleghe. «La città non merita questo teatrino e il sindaco si deve aprire, deve parlare alla città altrimenti se ne vada, i ternani non meritano tutto questo». «Manca una visione di città – ha spiegato Grimani – e noi esprimiamo tutta la nostra perplessità». «Sono bastati nove mesi di governo della Lega – spiega Paparelli – per certificare il fallimento delle loro mire. Salvini viene a Terni a farsi i selfie ma intanto non fa nulla per i 13 milioni del Piano periferie». «Questa giunta – ha detto la De Angelis – si caratterizza per una sciatteria e incompetenza che penalizzano la città. E di questo siamo preoccupati».

Elezioni a Gualdo, Presciutti fa il pieno di liste e candidati.

Elezioni a Gualdo, Presciutti fa il pieno di liste e candidati.

Elezioni a Gualdo, Presciutti fa il pieno di liste e candidati: le novità, Forza Gualdo (centristi) e Core gualdese (i giovani)

Il sindaco uscente Massimiliano Presciutti potrà contare su ben 4 liste di sostegno che saranno composte da ben 64 candidati. Una lista in più rispetto a 5 anni

Il sindaco uscente Massimiliano Presciutti potrà contare su ben 4 liste di sostegno che saranno composte da ben 64 candidati. Una lista in più rispetto a 5 anni e soprattutto, almeno per il momento, è riuscito ad evitare una frammentazione del centrosinistra che stavolta marcia unito con un solo candidato (nel 2014 erano tre: Presciutti, Castellani e Rosi). La presentazione ufficiale dei simboli è avvenuta nella nuova sede del comitato elettorale a sostegno della candidatura di Massimiliano Presciutti Sindaco in via Flamina 189.

Nello specifico la coalizione sarà composta da; Partito Democratico; Gualdo Futura – Massimiliano Presciutti Sindaco; Core Gualdese – lista civica per Presciutti Sindaco; Forza Gualdo – con Presciutti Sindaco. Se Gualdo Futura è la lista civica di espressione del sindaco Presciutti, Core Gualdese invece è la lista dei giovani del posto che fanno il loro esordio in politica. Mentre Forza Gualdo – che di certo non sarà gradita a Forza Italia – è la lista dei moderati, dei centristi che stavolta hanno deciso, in parte, di appoggiare il centrosinistra di Presciutti.

“Oltre al Partito Democratico – ha ribadito Massimiliano Presciutti – a cui rivendico di appartenere con orgoglio, a nostro sostegno avremo anche tre liste civiche, che testimoniano come la nostra coalizione sia rappresentativa di tante sensibilità e buona parte della società civile. Al contrario di altri schieramenti che hanno da tempo messo in campo teatrini ad uso e consumo interno, cosa che a noi non interessa, la nostra coalizione baderà alla concretezza con proposte chiare e condivise parlando sin da subito il linguaggio della chiarezza per il bene di Gualdo Tadino. E lo faremo insieme, perché insieme possiamo”.

Nella coalizione per Presciutti Sindaco le proposte presentate ai cittadini, saranno tutte condivise e discusse insieme. Entro la prima quindicina del mese di Aprile, si terrà la Conferenza Programmatica dove saranno presentate le proposte condivise dalle liste a sostegno della coalizione  per Presciutti Sindaco e che saranno poi attuate nei prossimi 5 anni.

“Oltre a questa presentazione ufficiale delle linee programmatiche – ha concluso il candidato sindaco – abbiamo in cantiere un appuntamento molto importante che si svolgerà il prossimo 9 aprile (luogo e orario da definire) che vedrà la presenza del Direttore Generale Asl, dei tecnici della Asl e dell’Assessore Regionale alla Sanità, Luca Barberini dove presenteremo alla città il crono- programma degli interventi per il recupero di tutta l’area dell’ex Ospedale Calai, per il quale abbiamo già perso troppo tempo a causa dei ricorsi e dei tribunali. In questa occasione diremo alla città quali sono i tempi, cosa faremo e quali saranno i servizi per il recupero dell’intera zona”.

Foligno, Pizzoni candidato sindaco del centrosinistra unito: «Lavoro prima priorità»

Foligno, Pizzoni candidato sindaco del centrosinistra unito: «Lavoro prima priorità»

Fumata bianca del Pd che converge sul manager cinquantenne di Umbra group.

Il centrosinistra si ricompatta a Foligno con Luciano Pizzoni candidato sindaco. Fumata bianca dall’assemblea del Partito democratico che, alla fine, ha scelto il manager cinquantenne della Umbra group per difendere il torrino della città della Quintana, retto negli ultimi dieci anni da Nando Mismetti. Pizzoni, insomma, riesce a riportare il centrosinistra unito alle urne, condizione che aveva posto come essenziale per correre, «ma – dice – è stata un’indicazione condivisa e la coalizione larga è un risultato cui abbiamo lavorato tutti. Tre priorità? La prima è sicuramente il lavoro».

Centrosinistra si ricompatta con Pizzoni Il via libera dei delegati è arrivato all’unanimità nella prima serata di giovedì, dopo l’intervento del segretario regionale Gianpiero Bocci che ha parlato di Pizzoni come di una figura civica di spessore, capace di dare un buon contributo, per poi dire che la scelta fatta a Foligno può fare scuola in tutta l’Umbria. Pizzoni, come era già emerso, è stato proposto alla coalizione a cinque dalla lista Patto per Foligno, che raccoglie diversi imprenditori e professionisti della città, ed è stato subito appoggiato sia dalla lista Foligno in comune che da Foligno 2030, ossia i due alleati spostati a sinistra. Il Pd e la lista Foligno soprattutto hanno invece chiesto tempo fino a giovedì sera, quando è arrivata anche la benedizione dell’assemblea dei democratici: il centrosinistra si ricompatta per difendere il torrino.

«Priorità? La prima è il lavoro» Raggiunto telefonicamente Pizzoni ha accolto l’investitura «con felicità ed enorme senso di responsabilità, io – dice il manager – vengo da un altro mondo, quello dell’impresa, e sono pronto a mettere a disposizione tutte le mie competenze e il mio impegno, oltreché la passione di cui dispone l’intera coalizione. A breve presenteremo il programma, che sarà la sintesi delle priorità indicate dalla coalizione, ma certamente il lavoro è in cima alla lista, come la comunità e l’innovazione». Dopo il via libera dell’assemblea il segretario comunale del Pd di Foligno, Carlo Schoen, ha detto che «non c’è mai stata fretta di presentare una candidatura, perché dovevamo trovare la migliore e l’abbiamo fatto con un uomo di grande valore, che siamo convinti sia espressione dell’intera città».

Le deroghe Durante l’assemblea del Pd hanno chiesto e ottenuto la deroga per la terza candidatura gli assessori uscenti Elia Sigismondi, Giovanni Patriarchi, Maura Franquillo, ma anche il presidente del consiglio comunale Alessandro Borscia e il consigliere Roberto Di Arcangelo. Al momento non risulta che abbia richiesto lo stesso via libera  l’assessore uscente Graziano Angeli, ma Schoen tiene la porta aperta: «C’è ancora tempo per chiedere la deroga e l’assemblea tornerà a riunirsi per valutare la formazione della lista, tenendo anche in considerazione le proposte avanzate dai circoli».

Marsciano, Stefano Massoli è il candidato sindaco del centrosinistra

Marsciano, Stefano Massoli è il candidato sindaco del centrosinistra

Tre le liste della coalizione di centrosinistra che, ad oggi, lo sostengono: Partito Democratico, + Marsciano e quella dei giovani di RicreAzione

Un nuovo futuro per Marsciano può nascere se tutti insieme sapremo costruire un progetto di governo credibile che sappia tenere insieme visione e concretezza, prospettive e quotidiano, esperienza e innovazione”. Così il candidato sindaco del centrosinistra di Marsciano Stefano Massoli si è presentato ai cittadini, dando il via alla campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative del 26 maggio, durante un incontro pubblico che si è tenuto giovedì nell’area dell’ex Hotel Arco in piazza Karl Marx.

La nostra squadra – ha proseguito – ha già un bel gruppo di persone capaci e pronte a confrontarsi con tutti i cittadini. Presto se ne aggiungeranno delle altre altrettanto motivate e determinate a mettersi a disposizione della comunità con spirito di servizio per migliorare la qualità della vita della nostra città e del nostro territorio”.

Tanti i cittadini che hanno partecipato all’incontro, che è stato l’occasione per presentare le tre liste che, ad oggi, sostengono Massoli: Partito Democratico, RicreAzione e + Marsciano.

Di Francesca Pettinari, Massimo Falini, Michela Biagioli, Jhoel Chiacchieroni, Gabriella La Rovere e Cristiano Costantini gli interventi di alcuni componenti della squadra, seguiti da quelli del sindaco uscente Alfio Todini e introdotti dal coordinatore locale del Pd Michele Moretti.

Continuità e rinnovamento – ha aggiunto il candidato sindaco – in un progetto che è ancora aperto ad altre forze e che sarà illustrato nel corso degli incontri che stanno per iniziare sul territorio. Tra le tre liste che ad oggi compongono la coalizione, mi piace sottolineare quella che sarà la vera novità per Marsciano: il bel gruppo di giovani che abbiamo al nostro fianco per questa sfida elettorale. Tutti insieme faremo una campagna elettorale dai toni bassi ma determinati, in cui proporremo alla città le nostre idee per valorizzare al meglio le risorse del nostro territorio. Abbiamo deciso di iniziare il nostro cammino in un giorno con un forte valore simbolico e politico: la scelta del 21 marzo infatti, oltre che segnare la ricorrenza della festa di San Benedetto, patrono d‘Europa, rappresenta anche la nostra adesione all’iniziativa lanciata da Romano Prodi di esporre, proprio dal 21 marzo, la bandiera dell’Europa nelle case, negli uffici e nei luoghi pubblici come segno concreto e tangibile della riconquista di uno spazio simbolico e come risposta a chi sta preparando la campagna elettorale per le elezioni del 26 maggio nel nome dell’ostilità all’Europa”.

Spoleto, il Partito Democratico: «massima attenzione su ex cementir e ospedale. Soddisfatti per le primarie»

Spoleto, il Partito Democratico: «massima attenzione su ex cementir e ospedale. Soddisfatti per le primarie»

Partito Democratico SpoletoLe numerose vicende complesse e delicate che la città sta affrontando in questi giorni richiedono, da parte di tutti, uno sforzo e grande senso di responsabilità. La questione Cementir e le criticità del nostro ospedale non possono essere derubricate, da parte nostra, con un semplice comunicato di solidarietà o di sdegno. Per questo come Partito Democratico di Spoleto abbiamo chiesto una serie di incontri con alcuni assessori regionali e con i vertici regionali del pd per potermettere in campo ogni possibile strumento che sia utile alla città.
La grande partecipazione alle primarie di domenica 3 marzo per eleggere il nuovo segretario nazionale ci consegna un partito più forte, una forza che intendiamo mettere al servizio della città.
Ha vinto Zingaretti, ma soprattutto ha vinto il PD nel suo insieme, un partito che riesce ancora a mobilitare fisicamente quasi 2 milioni di persone per eleggere il nuovo segretario nazionale.

Cogliamo l’occasione per mandare al neosegretario i nostri migliori auguri e per  ringraziare i volontari che hanno reso possibile questa giornata di partecipazione, ma soprattutto i cittadini che sono venuti ai seggi per investire il pd di nuova forza per contrapporre a questo governo lega-m5s una opposizione decisa.
Quasi 1000 le persone che hanno raggiunto i 5 seggi spoletini e Spoleto esprime un delegato nell’assemblea nazionale del Partito Democratico: Daniele Benedetti, al quale facciamo i nostri complimenti.
Il messaggio che viene dalle piazze di questi ultimi mesi unito alla grande partecipazione alle primarie regionali e nazionali è chiaro e deciso e non può essere ignorato.
Oltre alle questioni locali che meritano la massima attenzione e determinazione per una soluzione quanto più rapida possibile, ci aspettano a breve sfide importanti, prima fra tutte quella del voto europeo che il partito, forte di una nuova e autorevole leadership decretata dal mandato popolare, saprà affrontare con rinnovata energia.

Partito Democratico di Spoleto

Primarie Pd, più di 30mila votanti in Umbria: Zingaretti supera il 62%

Primarie Pd, più di 30mila votanti in Umbria: Zingaretti supera il 62%

Martina fermo al 21,11%, Giachetti al 16%. Affluenza boom, più di 30mila voti

Nicola Zingaretti dilaga anche in Umbria e sfonda quota 60%. E’ lui il nuovo segretario del Partito Democratico dopo le primarie del 3 marzo. E l’affluenza regala un buon segnale per il Pd in vista delle elezioni europee e anche per le regionali del 2020. In Umbria, secondo i dati del Pd, si sono registrati più di 30mila voti validi. Superata – e di parecchio – la soglia di dicembre nel giorno della scelta di Gianpiero Bocci come segretario regionale.

Maurizio Martina, il ‘candidato’ appoggiato tra gli altri dalla presidente Marini, si ferma al 21,11%. E cioè circa 6500 voti (sommate tutte le liste). Roberto Giachetti (in coppia con la parlamentare umbra Anna Ascani) tocca il 16,08% (4918 voti). Zingaretti supera i 19.200 voti e il 62%.

E su Facebook, Zingaretti scrive: “Dedichiamo questa vittoria a Greta, la ragazza svedese che lotta per la salvezza del pianeta. Dedichiamo questa vittoria a tutti i ragazzi che il 15 marzo riempiranno le piazze italiane per la salvezza del pianeta. Dedichiamo questa vittoria ai cinque milioni di poveri che soffrono per le ingiustizie e che noi vi giuriamo aiuteremo a riscattarsi. Dedichiamo questa vittoria ai troppi giovani disoccupati che hanno diritto al lavoro, agli studenti e alle studentesse che vengono ignorati. E ora voltiamo pagina“.

Il capolista di Zingaretti nel collegio di Perugia 1, Tommaso Bori, esulta: ” Un paio di dati: superata di molto la partecipazione alle primarie regionali in Umbria, affluenza alta in tutta Italia che potrebbe raggiungere 1 milione e 800 mila persone. Vince di netto Nicola Zingaretti che si afferma a livello locale e nazionale (intorno al 70%, un traguardo insperato fino a pochi giorni fa). Grazie a tutti dell’impegno e della fiducia, cercheremo di esserne all’altezza in assemblea nazionale“. E ancora: “Domani non sarà la ricorrenza funesta delle elezioni con il peggior risultato nella storia del centro-sinistra, ma una data di riscatto per chi crede nelle nostre idee e combatte per i valori. Sono state le primarie dell’Italia, non solo del Partito Democratico: finalmente tornerà ad essere la casa di tutti, dismettendo l’autoreferenzialità e tornano ad aprirsi alla società e alle energie migliori della società. Gli unici avversari saranno il partito dell’odio e il movimento della paura che ci stanno portando allo sfascio. Noi costruiremo l’alternativa, non solo l’opposizione urlata“.

Oltre al segretario, si votava anche per le rispettive liste. Diciasette posti, 56 candidati per l’assemblea nazionale del Partito Democratico. Due le liste per Maurizio Martina. A Perugia 1 “Fianco a fianco. Martina segretario” con Alessia Dorillo, Francesco Giacopetti, Stefania Ercolanoni, Fabrizio Rocchi, Cristina Monaldi, Armando Teatini. Sempre a Perugia 1 anche “Umbria per Martina”: Marco Vinicio Guasticchi, Carla Casciari, Domenico Caprini, Silvia Rodo, Fabio Nicchiarelli.
A Perugia 2, lista, “Fianco a fianco. Martina segretario”, con Luca Barberini, Fernanda Cecchini, Lodovico Baldini, Virna Venerucci, Roberto Loretoni, Giuliana Falaschi e Alessio Passeri.

Zingaretti, a Perugia1, ha Tommaso Bori, Valeria Cardinali, Stefano Coppetti, Cristina Tudo, Ruben Carletti, Giovanna Gattobigio. Per quanto riguarda Perugia 2 ci sono Giovanni Patriarchi, Catia Massetti, Daniele Benedetti, Morena Bigini, Lorenzo Polidori, Maura Franquillo, Andrea Pensi. A Terni Fabio Paparelli, Martina Mescolini, Agnese Cupido.

Infine Giachetti (e Ascani), con la lista “Sempre avanti”. A Perugia 1 Irene Pula, Giovanni Manca, Monia Tassi, Michele Gorello, Luigina Migliorini, Nicolò Sabatini. A Perugia 2 Andrea Vannini, Francesca Vagniluca, Matteo Giontella, Cristina Gustinelli, Gabrio Ganovelli, Anna Lupidi, Luca Nardoni. A Terni Emanuela Guanciale, Marsilio Marinelli, Sistina Sabellito, Yari Lupatelli.

 

Anche il PD Trasimeno aderisce alla manifestazione contro il DDL Pillon

Anche il PD Trasimeno aderisce alla manifestazione contro il DDL Pillon

Il PD Trasimeno ed il PD Perugia hanno aderito alla manifestazione

La Segreteria Comunale e il Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Perugia, oltre che al PD Trasimeno, hanno aderito alla mobilitazione generale del 10 novembre indetta contro il Disegno di Legge 735 (c.d. Decreto Pillon). “Il Decreto Pillon è una vera e propria pugnalata all’attuale impostazione del diritto di famiglia: si obbligano i coniugi in via di separazione a richiedere i servigi (a pagamento) di un mediatore familiare; si scardina il concetto di affido condiviso trasformando il figlio di una coppia separata in un “pendolare” costringendolo a vivere perennemente con la valigia in mano per sottostare al piano genitoriale, ossia alla tabella degli orari, redatta dal mediatore familiare, come fosse un orario ferroviario. L’assegno di mantenimento verrà abolito: chi si trova in una situazione di maggiore dipendenza economica e povertà – quasi sempre le donne – sarà sottoposta a un vero e proprio ricatto economico, affronterà la separazione o il percorso di liberazione dalla violenza domestica al prezzo di una crescente precarietà”.

Neanche i casi in cui la separazione avvenga per cause legate a violenza domestica sfuggono alle imposizioni del Senatore Pillon: i confronti tra i coniugi e il mediatore familiare dovranno avvenire comunque, sottoponendo il componente debole della coppia ad uno stress emotivo e psicologico fortissimo; finché la violenza domestica non è “comprovata” (come dice la proposta, senza ulteriori chiarimenti), bambini e bambine saranno costretti ad avere rapporti con il padre violento e una donna che denuncia la violenza subita dal marito, sarà facilmente sospettata di manipolare i figli contro il padre, rischiando di perdere la responsabilità genitoriale. Quella del Senatore Pillon e della Lega, partito tra le cui fila è stato eletto, è una crociata contro le libertà civili e individuali di donne, uomini e bambini coinvolti, a vario titolo, nelle separazioni e nei divorzi. È una crociata figlia di un machismo barbaro che vagheggia ancora una idea antistorica di famiglia patriarcale dove l’uomo è il dominus incontrastato e dove i figli e la moglie sono poco più di una sua proprietà; ha un’idea di società che cozza con le conquiste in tema di diritti civili che il nostro Paese ha fatto nei decenni passati; un’idea di Stato che, invece di perseguire gli alti ideali della nostra Costituzione, obbliga all’infelicità i propri cittadini, relegandoli al ruolo di sudditi sottoposti ai diktat del Senatore Pillon”.

Per tutti questi motivi  crediamo sia necessario aderire alla mobilitazione del 10 novembre, e invitiamo tutti coloro che credono in una idea diversa di libertà e di diritti civili rispetto a quella del Senatore Pillon a fare altrettanto, per manifestare a chiare lettere e a gran voce la nostra contrarietà a quella che è una regressione politica e civile, ma ancor prima sociale e culturale.”